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Gocce di sudore

...un assaggio di lettura

Fuori orario

Seduto al tavolo di una pizzeria con una decina di amici intorno, non mi sono mai sentito così solo. Facce allegre e divertite, voci che fanno a gara d’intensità, risate sguaiate mi circondano minacciose, mentre un profondo disagio interiore si fa spazio, violento e insopprimibile, fra le mie viscere: non posso sopportare un minuto di più questa farsesca sceneggiata, in cui mi ritrovo implicato senza esserne complice. Mi sento distante, una mosca bianca incapace di condividere le stesse sensazioni delle sue più famose parenti in abito nero. Tutto questo non mi appartiene, sono come un estraneo che si è intromesso fra un gruppo affiatato che mastica via la serata veloce come un treno. Sento che sto per esplodere...

(...) 

mi hanno fregato: forse avevano notato la pattuglia nei paraggi e avevano deciso di rinuciare al colpo e mettersi in salvo. E io, passato di lì per caso, ero diventato la loro salvezza, il perfetto capro espiatorio su cui far ricadere la colpa del furto. Io, un completo imbecille! Sto ormai rassegnandomi al mio destino, quando...

(...)

Arrivo sul ponte e non c’è più nessuno. E ora, con queste due bottiglie in mano, che faccio? Mi appoggio al parapetto e dal fiume, che scorre placido nel suo letto, arriva un grido: “Sono qua!”. Guardo giù preoccupato, ma non scorgo anima viva. Poi la coda del mio occhio destro nota qualcosa che si muove: è una mano e attaccata a questa tutto il corpo del barbone oscilla, i suoi piedi saltellano sul posto, calpestando il selciato che ricopre la lunga passeggiata che costeggia il corso d’acqua. Ma non aveva male a una gamba...

(...)

L’orologio ha fatto di nuovo un bel salto in avanti e adesso le lancette indicano chiaramente le tre e mezza. Non ce la farò mai ad arrivare a casa stasera. Se non fuggivo, infilandomi in questo vorticoso mondo delle meraviglie, adesso starei dormendo nel mio letto, e da qualche ora ormai...

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